Sospetti by Heather Graham

autore:Heather Graham [Heather Graham]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Rosa crime
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Jesse era seduto in un angolo dell'eliambulanza, cercando di non intralciare il lavoro degli uomini che tentavano disperatamente di salvare la vita di Roger. Non aveva bisogno di rivolgere loro alcuna domanda, anche se fossero riusciti a sentirlo al di sopra del frastuono delle pale. Gli bastava gettare uno sguardo sul monitor che registrava le funzioni vitali della guardia per capire che non era cosciente.

Non appena raggiunsero l'ospedale, Jesse entrò nella sala d'aspetto del Pronto Soccorso. Che brutto posto! Sapeva che l'ospedale era ottimo, uno dei migliori in tutta la nazione per quello che riguardava i traumi. Ma era anche un luogo dove coloro che erano privi di assicurazione arrivavano in cerca di aiuto e quindi era pieno come un uovo di casi urgenti.

Non era l'unico agente di polizia lì dentro. Mentre attendeva, arrivarono due casi di overdose e un uomo con un coltello conficcato nella schiena accompagnati dalle forze dell'ordine. Strano posto, pensò.

Alla fine uscì uno dei medici. «Bene, siamo riusciti a stabilizzare le sue condizioni. Però è in coma. Non può parlare.»

«Ne verrà fuori?» chiese Jesse.

«Non lo so» rispose il medico in tutta onestà.

Jesse annuì, poi consegnò al medico il biglietto da visita.

«La chiamerò per primo se ci dovesse essere anche il minimo mutamento nelle sue condizioni» gli promise il dottore.

Jesse lo ringraziò. Al Pronto Soccorso c'era un agente della stradale che, stilato il verbale per un incidente con vittima, gli offrì un passaggio. Era un bel tratto di strada e Jesse lo ringraziò.

«Ho sentito dire che sono accaduti fatti pesanti da queste parti» disse l'agente, Tom Hennesy, mentre guidava. «Nessuna novità su quella sparatoria?»

«No. Però sta indagando la Omicidi.»

Hennesy annuì col capo. «Avete avuto anche un attacco mortale di un alligatore, non è vero?»

Jesse assentì.

«Strano, eh? Di solito quel genere di cose accade quando ci si aggira nel posto sbagliato.» Scrollò le spalle. «Naturalmente in questi giorni diventa sempre più difficile evitare il posto sbagliato, con tutto il terreno che si stanno mangiando alle Everglades edificando nuove strutture. Tuttavia, in genere solo i grandi alligatori attaccano gli adulti. In genere gli animali medi si avventano sui bambini. O sugli animali domestici.» Lanciò uno sguardo di sbieco a Jesse e arrossì lievemente. «Sai, dopo aver sentito dell'attacco di ieri, ho letto un po'. Dal millenovecentoquarantotto, ci sono stati meno di trecentocinquanta attacchi contro esseri umani in questo stato. E il numero di quelli mortali non arrivava a venti.» Scoppiò a ridere. «Ricordo quando quelle bestie furono dichiarate in pericolo di estinzione e quando venne aperto il primo centro specializzato, nel millenovecentottantacinque. Mio zio andava nelle Everglades, si sedeva in una capanna e beveva una birra, poi usciva a caccia di alligatori... prima che diventassero una specie protetta. E adesso... mia moglie che voleva trasferirsi in una casa vicino all'acqua, ora vuole abbandonare lo stato e andare a vivere sulle montagne.»

Jesse sorrise all'uomo in segno di comprensione.

«Accidenti, tu che vivi qui da sempre. Chissà quanti attacchi avrai visto» ipotizzò Hennesy.

Jesse lo guardò. «Be', mio zio Peter perse un pollice a causa di uno di quei bestioni, però era uno dei migliori nel catturare gli alligatori.

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